Jody
2003-09-01 11:11:36 UTC
Sono molte le variabili che entrano in gioco che condizioneranno
le potenzilità di rilancio dell'industria nazionale
dell'automobile.
Due fattori sono essenziali e di questi abbiamo parlato molto, in
passato:
1. la qualità della gamma
Su questo, le note sono solo positive, con una crescita della
qualità tecnica ed una gamma davvero completa: entro il 2005 la
gamma italiana sarà al top del mercato internazionale ..... e
innazitutto ci pregustiamo l'arrivo sul mercato di Lancia
Ypsilon, Panda/Gingo e Idea Fiat ..... modelli destinati a
rivoluzionare i rapporti di forza nei segm A e B;
2. l'esterofilia
Su questo aspetto, perdurano convincimenti dettati da luoghi
comuni e pregiudizi talmente radicati da rappresentare una
minaccia concerta per le potenzialità di recupero della ns
industria ....... nonostante la comunicazione dell'Azienda stia
decisamente migliorando e nonostante ci sia un minimo di
consapevolezza in più sulla necessità di comportanrsi in modo
virtuoso rispetto all'affermazione dei prodotti italiani da parte
dei settori più responsabili della ns società, permane un
atteggiamento pregiudizialmente ostile da parte di molti nei
riguardi dell'auto italiana (a prescindere dalla qualità reale
dei ns prodotti), che preferiscono inseguire mode, miti e
suggestioni mediatiche di natura foreigner-friendly.
____________________________________________________________
Vi è però un altro fattore molto importante che è quello della
REDDITIVITA' d'impresa.
Fiat Auto punta giustamente molto su questo elemento, ricercando
l'equilibrio nel determinare i prezzi REALI al cliente per
prodotti che sono ormai di altissima qualità tecnica e
tecnologica (quindi relativamente costosi).
Su questo, mi sento di dire che esiste un problema di concorrenza
sleale da parte di chi pratica il "dumping".
Io credo che il Ministro Tremonti abbia posto un problema reale
quando afferma che è inammissibile che gli Orientali vengano a
conquistarci i mercati, vendendo a costi eccessivamente bassi,
grazie a produttività e costo del lavoro infinitamente più
bassi.
Certo, Tremonti se ne accorge oggi perchè ad essere colpiti sono
i settori politcamente vicini alle destre (piccoli e medi
imprenditori del nordest, in particolare).
In realtà, la grande industria nazionale (tra cui quella
dell'auto) soffre da almeno 10 anni la concorrenza di gente che
ha aggredito i ns mercati vendendo a prezzi bassissimi, o,
peggio, praticando il "dumping" (vendo sottocosto, per farmi
conoscere e mettere in crisi la concorrenza).
I coreani hanno imposto prodotti come Matiz o Atos avvalendosi di
questo vantaggio e praticando ampiamente il dumping.
E impedendo ai ns prodotti (parlo di Europa, oltre che di Italia)
di entrare nei loro mercati, grazie al contingentamento .......
Anche Ford (con Focus, in particolare) ha praticato palesemnete
il dumping .........
L'obiettivo era quello di "ammazzare" l'Italia in Italia,
in un segm strategico (il segm C) ;
l'obiettivo finale era dare il colpo da KO a Fiat Auto ed
assaltare quel 30% di mercato che sarebbe stato lasciato libero,
e che fa gola a tutti.
Hanno venduto sottocosto per anni la Focus (salvo rivalersi sui
clienti tedeschi o autriaci o olandesi o americani), per mandare
in pappa la ns Stilo.
Un'attività che può permettersi di fare solo una grande
multinazionale, che può praticare il dumping in un particolare
Paese e recuperare redditività in altri Paesi con il medesimo
prodotto.
Ma il loro piano è fallito.
Oggi, Stilo è pienamente redditiva, è la turbodiesel più venduta
in Italia e, soprattutto, Fiat è viva e vegeta ed è in piena fase
di rilancio.
____________________________________________________________
E' evidente che le strampalate proposte di Bossi e della destra
politica, che invocano il ritorno dei dazi per proteggere i
produttori di t-shirt e di occhiali da sole che gli stanno tanto
a cuore , sono ridicole ed inaccettabili.
Una globalizzazione dei mercati ben interpretata e con regole
certe, uguali per tutti, può rappresentare una risorsa per il ns
Paese.
Tuttavia, credo sia assolutamente necessario porre fine alla
possibilità di praticare il "dumping" ..........
Credo sia necessario imporre multe salatissime a chi tenta (come
hanno fatto in Italia Sudcoreani e multinazionali USA) e di
conquistare quote di mercato con queste pratiche sleali.
E credo anche che vadano fortemente penalizzati quei Paesi (come
la Sud Corea) che praticano il contingentamento nei confronti
della produzione della ns Comunità, che al contrario lascia
pienamente e generosamente aperte le proprie frontiere.
Detto questo, mi auguro che gli italiani scelgano COMUNQUE
vetture come Stilo, 147, Nuova Punto, Ypsilon, Gingo, Seicento ,
rendendosi conto del valore infinitamente maggiore che questi
prodotti offrono rispetto a macchine di fabbricazione
extracomunitaria che sono quasi sempre tecnicamente inferiori,
lente, asettiche,
banali, tecnologicamente superate,
difficili da rivendere a da riparare .........
____________________________________________________________
: - )
Jody
"Guidare italiano è un'arte .... "
le potenzilità di rilancio dell'industria nazionale
dell'automobile.
Due fattori sono essenziali e di questi abbiamo parlato molto, in
passato:
1. la qualità della gamma
Su questo, le note sono solo positive, con una crescita della
qualità tecnica ed una gamma davvero completa: entro il 2005 la
gamma italiana sarà al top del mercato internazionale ..... e
innazitutto ci pregustiamo l'arrivo sul mercato di Lancia
Ypsilon, Panda/Gingo e Idea Fiat ..... modelli destinati a
rivoluzionare i rapporti di forza nei segm A e B;
2. l'esterofilia
Su questo aspetto, perdurano convincimenti dettati da luoghi
comuni e pregiudizi talmente radicati da rappresentare una
minaccia concerta per le potenzialità di recupero della ns
industria ....... nonostante la comunicazione dell'Azienda stia
decisamente migliorando e nonostante ci sia un minimo di
consapevolezza in più sulla necessità di comportanrsi in modo
virtuoso rispetto all'affermazione dei prodotti italiani da parte
dei settori più responsabili della ns società, permane un
atteggiamento pregiudizialmente ostile da parte di molti nei
riguardi dell'auto italiana (a prescindere dalla qualità reale
dei ns prodotti), che preferiscono inseguire mode, miti e
suggestioni mediatiche di natura foreigner-friendly.
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Vi è però un altro fattore molto importante che è quello della
REDDITIVITA' d'impresa.
Fiat Auto punta giustamente molto su questo elemento, ricercando
l'equilibrio nel determinare i prezzi REALI al cliente per
prodotti che sono ormai di altissima qualità tecnica e
tecnologica (quindi relativamente costosi).
Su questo, mi sento di dire che esiste un problema di concorrenza
sleale da parte di chi pratica il "dumping".
Io credo che il Ministro Tremonti abbia posto un problema reale
quando afferma che è inammissibile che gli Orientali vengano a
conquistarci i mercati, vendendo a costi eccessivamente bassi,
grazie a produttività e costo del lavoro infinitamente più
bassi.
Certo, Tremonti se ne accorge oggi perchè ad essere colpiti sono
i settori politcamente vicini alle destre (piccoli e medi
imprenditori del nordest, in particolare).
In realtà, la grande industria nazionale (tra cui quella
dell'auto) soffre da almeno 10 anni la concorrenza di gente che
ha aggredito i ns mercati vendendo a prezzi bassissimi, o,
peggio, praticando il "dumping" (vendo sottocosto, per farmi
conoscere e mettere in crisi la concorrenza).
I coreani hanno imposto prodotti come Matiz o Atos avvalendosi di
questo vantaggio e praticando ampiamente il dumping.
E impedendo ai ns prodotti (parlo di Europa, oltre che di Italia)
di entrare nei loro mercati, grazie al contingentamento .......
Anche Ford (con Focus, in particolare) ha praticato palesemnete
il dumping .........
L'obiettivo era quello di "ammazzare" l'Italia in Italia,
in un segm strategico (il segm C) ;
l'obiettivo finale era dare il colpo da KO a Fiat Auto ed
assaltare quel 30% di mercato che sarebbe stato lasciato libero,
e che fa gola a tutti.
Hanno venduto sottocosto per anni la Focus (salvo rivalersi sui
clienti tedeschi o autriaci o olandesi o americani), per mandare
in pappa la ns Stilo.
Un'attività che può permettersi di fare solo una grande
multinazionale, che può praticare il dumping in un particolare
Paese e recuperare redditività in altri Paesi con il medesimo
prodotto.
Ma il loro piano è fallito.
Oggi, Stilo è pienamente redditiva, è la turbodiesel più venduta
in Italia e, soprattutto, Fiat è viva e vegeta ed è in piena fase
di rilancio.
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E' evidente che le strampalate proposte di Bossi e della destra
politica, che invocano il ritorno dei dazi per proteggere i
produttori di t-shirt e di occhiali da sole che gli stanno tanto
a cuore , sono ridicole ed inaccettabili.
Una globalizzazione dei mercati ben interpretata e con regole
certe, uguali per tutti, può rappresentare una risorsa per il ns
Paese.
Tuttavia, credo sia assolutamente necessario porre fine alla
possibilità di praticare il "dumping" ..........
Credo sia necessario imporre multe salatissime a chi tenta (come
hanno fatto in Italia Sudcoreani e multinazionali USA) e di
conquistare quote di mercato con queste pratiche sleali.
E credo anche che vadano fortemente penalizzati quei Paesi (come
la Sud Corea) che praticano il contingentamento nei confronti
della produzione della ns Comunità, che al contrario lascia
pienamente e generosamente aperte le proprie frontiere.
Detto questo, mi auguro che gli italiani scelgano COMUNQUE
vetture come Stilo, 147, Nuova Punto, Ypsilon, Gingo, Seicento ,
rendendosi conto del valore infinitamente maggiore che questi
prodotti offrono rispetto a macchine di fabbricazione
extracomunitaria che sono quasi sempre tecnicamente inferiori,
lente, asettiche,
banali, tecnologicamente superate,
difficili da rivendere a da riparare .........
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Jody
"Guidare italiano è un'arte .... "