Discussione:
Greg garage
(troppo vecchio per rispondere)
dmc12
2019-06-24 16:00:10 UTC
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Comincia a tirar fuori i sassi dalle scarpe

Io non conoscevo la storia, molto interessante



Buona visione, è un film :-D
TrueCiuk
2019-06-24 17:15:03 UTC
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Post by dmc12
Comincia a tirar fuori i sassi dalle scarpe
Io non conoscevo la storia, molto interessante
http://youtu.be/0Lj3r3z-U9w
http://youtu.be/MskVrMEoRLk
Buona visione, è un film :-D
Il fim della tua vita : "abbindolato da un venditore di fumo"
dmc12
2019-06-24 22:24:47 UTC
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Secondo me bisognerebbe sentire anche l'altra campana, perché alla fine ora se la passano bene e lui poteva essere una palla al piede

Però la sua idea era cmq diversa e gliel'hanno rubata per i loro comodi

Rimane un grande. Ora se fa i soldi con YouTube e fa una kitkar elettrica la compro di sicuro
Roberto Deboni DMIsr
2019-06-25 05:24:19 UTC
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Post by dmc12
Comincia a tirar fuori i sassi dalle scarpe
Io non conoscevo la storia, molto interessante
http://youtu.be/0Lj3r3z-U9w
http://youtu.be/MskVrMEoRLk
Buona visione, è un film :-D
Qualcuno potrebbe brontolare per la lunghezza, ma e' estate,
la stagione dei gialli (da leggere in spiaggia) e magari
qualcuno ha del tempo da passarsi via :-)

Premetto che ovviamente occorre ascoltare tutte e due le versioni e
leggere tutte le carte, ma chi ha visto come funziona la magistratura
italiana (lo scandalo di questi giorni e' solo la punta dell'iceberg,
secondo me c'e' di peggio, ovvero, in caso di notevole differenza di
forza economica delle parti (tipo il privato contro Telecomitalia
oppure uno con mezzi modesti contro uno pieno di denaro, etc.) ritengo
che forse anche la meta' delle sentenze di primo grado sono da
riformare. Infatti non di rado in Appello vengono ribaltate, ma anche
in Appello molti casi finiscono in Cassazione per essere ribaltate a
favore del "povero" ma testardo fino alla "santita'" (e tanti parenti
ed amici che lo aiutano economicamente), potrebbe provare simpatia
per la parte piu' debole.

Aggiungiamo che, stranamente, nell'Italia dagli anni '80 in poi, casi
di gente che inizia la sua fortuna in un garages (stile Steve Jobs o
Bill Gates) e diventano milionari (miliardari allora) sono praticamente
zero. Ho visto amici, per cui sono anche andato a lavorare nella loro
attivita', che per l'azione di banche, fisco, ed altro (non essendo
stato socio, non ho i dettagli) hanno dovuto vendere la loro piccola
industria (nel frattempo cresciuta in decine di dipendenti, ma se
contiamo l'indotto, i conto-terzisti, erano dieci volte di piu')
ad una grossa azienda che doveva, guarda caso, espandersi in quel
settore. Negli Stati Uniti invece sarebbero stato loro a diventare
una grossa azienda ed assorbita quella ormai obsoleta. In Italia
insomma, da quasi mezzo secolo si e' consolidata una cultura di casta
dei milioniari (miliardari quando c'erano le lire) a cui va il
privilegio di fare "i guadagni").

Poi magari questa volta e' il "povero" milionario ad essere la vittima.
Capita anche quello ...

Ecco cosa hanno capito i giornalisti ...

Prima di tutto un retroscena del come il marchio e' stato forse
"perso" dai proprietari originali:

<https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/03/25/crac-de-tomaso-indagati-lex-assessore-bairati-e-lad-della-pininfarinaTorino08.html>

L'evento e' il:

25 marzo 2015

"Crac De Tomaso, indagati l'ex assessore Bairati e l'ad della
Pininfarina"

In cosa leggiamo:

"Sarà chiesta invece l'archiviazione per il sindaco Lionello Savasta
Fiore, l'amministratore Giuseppe Donato, e Gianluca Gregis che era
accusato di aver sottratto il marchio all'azienda dopo il fallimento
chiedendone la registrazione."

Pare di capire che nelle more dei lunghi fallimenti all'italiana
(De Tomaso era in liquidazione nel 2004, nel 2009 Rossignolo pare
avere comperato il marchio, e la notizia sopra mi pare implicare
che il marchio ATS era finito a suo tempo alla De Tomaso (che era
stata fondate nel 1959 a Modena, quindi non lontano dalla Ferrari),
ma poi non e' stato rinnovato oppure e' stato chiesto per classi
diverse da quelle per cui l'aveva tenuto la De Tomaso.

22 aprile 2015

<https://www.evomagazine.it/ats-maritan-e-gregis-una-storia-tristemente-italiana-evo-59722>

"Il primo dei due ci ha scritto un’email dopo il nostro articolo e la
missiva cominciava con queste parole: “Ho recentemente letto il Vostro
articolo sulla ATS a Top Marques Monaco e vi voglio informare
che tutte le informazioni che avete ricevuto sono totalmente false” e
continua con tutta una serie di accuse. Secondo Gregis, Maritan – la
persona che si sta occupando di portare avanti ATS e che ha
esposto al Top Marques - non ha alcun diritto di utilizzare quel
marchio. Noi abbiamo parlato con entrambi, abbiamo scavato fra
registrazioni dei marchi, denunce ai Carabinieri, post sui forum dove
entrambi si sono accusati a vicenda e abbiamo capito questo: di certo
non finirà bene."

I giornalisti dicono che fino al 2013 le due versioni coincidono, cioe':

"La storia inizia nel 2011 quando Gian Luca Gregis deposita la
registrazione del marchio ATS, poi nel maggio 2013 inizia a
collaborare con Daniele Maritan per portare avanti il progetto
ATS fino a quando l’idillio finisce. E fin qui le versioni coincidono."

A proposito, come finiscono le amicizie in Italia tra chi "fa le cose"
ed un "figlio di papa'" ?

"Poi, nel racconto dell’uno come in quello dell’altro abbiamo trovato
dei riscontri e altrettante ombre, come a dire che la ragione non sta
mai tutta da una parte ma per dirimere la questione ci penserà un
tribunale, visto che ATS è già nel mezzo di un giro di carte bollate
negli uffici di diversi avvocati. La “storia d’amore” fra i due si
interrompe bruscamente nel settembre 2014, nonostante un’amicizia
precedente di una decina di anni. Gregis è stato estromesso dalla
ATS di Borgomanero."

La mia tesi e' appunto quello della cultura di casta, che impedisce al
"figlio di papa'" di vedersi come un pari di chi non ha i soldi, cosa
che invece accade negli Stati Uniti, dove tante storie di successso
hanno visto mettersi insieme chi aveva le idee con chi aveva i soldi,
perche' negli Stati Uniti "il saper fare" e' considerato prezioso
come "il grosso conto in banca". In Italia invece spesso c'e' questa
logica che chi ha pochi soldi e' giusto che gli vengano sfruttate le
competenze e rubati i pochi risparmi (come si evince da altre
discussioni di questi anni).

Naturalmente esiste in Italia anche il banditismo dei truffatori
poveri che cercano di fregare i milionari eredi, che non e' detto siano
svegli come i genitori ..., qui possiamo solo fare chiacchere.


<https://www.lastampa.it/2015/06/15/cronaca/la-lite-per-il-marchio-ats-finisce-davanti-al-giudice-LVPwhohQ4h06Q3kVi9hYaL/pagina.html>

Cito (siamo al 15 giugno 2015)
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La lite per il marchio Ats finisce davanti al giudice

Conteso tra due cordate di imprenditori, il giallo di una firma falsa su
un fax misterioso

Di chi è il leggendario marchio Ats, conteso da due cordate di
imprenditori? Ora deciderà la magistratura, dopo esposti e denunce. La
maledizione del Drake, 53 anni dopo, torna così a colpire Ats, nata nel
1962 in seguito a una scissione all’interno della Ferrari. Un gruppo di
tecnici e dirigenti, in lite con Enzo Ferrari, se ne andarono con l’idea
di sfidarlo nei circuiti di F1 e sul mercato. Finì male. I bolidi Ats
(Automobili Turismo e Sport) creati dai mitici Carlo Chiti, Giotto
Bizzarrini e Romolo Tavoni, debuttarono in F1 e uscirono presto di
scena; idem le stradali, come la Gt Tipo 100 disegnata dalla matita di
Franco Scaglione ma bocciata per la scarsa affidabilità. Adesso, oltre
50 anni dopo, di Ats ce ne sono due.

La storia. I manager Daniele Maritan, di Novara, e Gianluca Gregis,
Lecco, rispolverano nel 2011 il marchio Ats. Il logo - un drago rosso -
viene registrato dall’Oami (registro europeo dei marchi) da Gregis.
Costui, che oggi risiede a Tenerife, lo ha ceduto però alla società DM9
di Carlo Mazzucco, collegato a Maritan, nell’aprile 2014. Il primo
prototipo della nuova produzione, l’Ats Sport, vede la luce un mese
dopo. Gregis litiga con i soci e se ne va. Il 12 settembre 2014 qualcuno
entra all’alba negli uffici Ats di Borgomanero e sabota la rete
internet; il 16 settembre, da un hotel, parte un fax diretto all’Oami in
cui si chiede la «cessione» del marchio Ats a Gianluca Gregis, firmato
anche dal legale rappresentante di DM9, Michele Mazzucco.

L’Oami restituisce il marchio a Gregis. A sua volta Grecis lo rivende a
Piero Jacometti, importante imprenditore svizzero, che vuole utilizzarlo
per costruire e vendere dream car con il marchio Ats. Presenta un’auto
che costa un milione e 800 mila euro al Salone di Torino, concluso ieri
al Valentino, a cura di Torino Design. Il drago sulla Ats sulla
carrozzeria ancora non c’è. Ma ci sarà: «Secondo l’Oami, il proprietario
era ed è Gregis e per me solo questo vale. Non voglio entrare nelle liti
tra lui e Maritan. Adesso Ats è mia, ho investito milioni di euro, sto
subendo danni gravissimi», dice Jacometti.

Daniele Maritan (assistito dall’avvocato Pierfranco Bertolino e Matteo
Grognardi) ha presentato il suo prototipo Ats Sport nella recente
rassegna Top Marques di Montecarlo e sostiene l’esatto contrario: «La
firma di Mazzucco, in calce al fax inviato all’Oami è falsa. Quell’atto
non ha nessun valore. La vera Ats è solo la nostra». L’Oami ha respinto
salomonicamente la richiesta di annullare il passaggio a Gregis, nel
frattempo trasferitosi a Tenerife, aspettando gli esiti dell’inchiesta
giudiziaria. E la guerra continua.
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15 ottobre 2015:

<https://www.evomagazine.it/ats-automobili-nuova-tappa-e-forse-nuovo-inizio-evo-60270>

“Nei giorni scorsi c’è stata una udienza – ci ha spiegato Maritan –
dove Gregis non si è nemmeno presentato. A seguito di questa, il
tribunale delle Imprese di Torino ha decretato il sequestro
giudiziario del marchio ATS e ci ha nominati custodi giudiziari”.
Nello specifico, custode è Michele Mazzucco, cugino di
Daniele Maritan e amministratore unico della DM9 srl."

Notare come la storia giornalistica inizia a perdere pezzi:

"Poi, nel 2013 ripartì l’attività ma la collaborazione
fra i due soci Maritan e Gregis durò poco: nel 2014 finisce tutto in
mano ad avvocati e tribunali. Poi, sembra che qualche tempo fa il
marchio ATS sia stato venduto da Gregis ad Piero Jacometti,
imprenditore svizzero che pare abbia pagato 150.000 euro per averlo
“e investito milioni di euro”, come lui stesso dichiarò a La Stampa
lo scorso giugno. Si perché al Parco Valentino venne presentata
una ATS (che però ancora non aveva il marchio sul cofano), la
Wildtwelve, disegnata dalla Torino Design."


Nel 16 marzo 2017, avviene quanto segue:

<https://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/17_marzo_16/truffe-motorizzazione-lamborghini-taroccata-viaggiava-grazie-errori-ortografia-c10aea42-0a55-11e7-b712-325362193aaf.shtml>

dove si parla di una indagine partita nel 2013. Trattandosi di penale,
non cito, avete la fonte da leggere, dove uno dei nomi pare esserci
solo come "atto dovuto", dicono i giornalisti.


In comune nelle due parti c'e' odore di tentare una rendita di
posizione di un nome storico, non avendolo acquistato dai soci
originari. Ed anche questo e' tipicamente italiano.
Insomma non si puo' definire la nuova ATS, quale che sia l'attuale
proprieta', come "proseguimento" della originaria ATS, perche' non
c'e' stata la cessione del marchio da parte dei soci storici.
M_C
2019-06-25 06:09:47 UTC
Permalink
Post by Roberto Deboni DMIsr
In comune nelle due parti c'e' odore di tentare una rendita di
posizione di un nome storico, non avendolo acquistato dai soci
originari. Ed anche questo e' tipicamente italiano.
Insomma non si puo' definire la nuova ATS, quale che sia l'attuale
proprieta', come "proseguimento" della originaria ATS, perche' non
c'e' stata la cessione del marchio da parte dei soci storici
è morta e sepolta, poi riesumata per provare a cavarci qualcosa.
e non è tipicamente italiano, i tetteski lo hanno fatto ben prima di noi sia pure con maggiore successo :) sia pure acquistando legittimamente tutti i diritti.
mini? dice niente?
bugatti? suggerisce qualcosa?
500? new beetle?
evidentemente disseppellire rende :)
e***@gmail.com
2020-06-16 20:58:22 UTC
Permalink
"Rassegna internet approfondita su Il Greg" (*)
video di un'ora e mezza


(* comprese le varie vicende giudiziarie)

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