Barny577
2004-09-17 12:57:51 UTC
Ciao a tutti! :-)
Dopo il post malinconico-polemico di ieri, propongo un post alla ida vecchia
maniera..!
Ieri sera ho fatto Villasimius-Cagliari andata e ritorno, e ho potuto
divertirmi un pò grazie anche alle condizioni meteo non proprio estive (eh
si, anche qua in Sardegna a volte fa brutto!).
L'oggetto del post è la riflessione sulla tecnica di guida migliore da
adottare sui fondi viscidi, e come voi affrontate il tutto.
Mi piacerebbe anche sapere da chi guida lavatrici.. ehmm scusate, volevo
dire moderne autovetture dotate di esp e cazzi vari, come l'elettronica
interagisce con il meteo e la velocità.
Nel mio caso l'unico intervento non meccanico nella guida è l'abs, che però
interviene solo in casi limite, quindi se avete fatto bene è come se non ci
fosse ( a meno che non sia un ABS megalomane, di quelli che entrano anche in
scalata! :-P). Tutto il resto è affidato alla guida.
Dicono che le auto moderne per essere efficaci e guidabili, debbano dare il
meglio di loro sempre e subito, per quello la guida "TDI" è particolarmente
in "auge". IO per ora proseguo con una macchina che anche da qualcuno su ida
è stata
definita "inutile" sul misto stretto, poichè fino a 6000 giri cammina meno
del TDI, dopo invece "grida". In poche parole, per gustarla, devi assuefarti
all'adrenalina, ascoltare le note musicali sparate a più di 105 db dentro
l'abitacolo, e fare tanti chilometri col motore che sembra che esploda
all'improvviso. Insomma, poco tempo per chiacchierare! ;P
Tornando al tema, ieri mi sono fatto due curvette in allegria, e ho notato
che a seconda del tipo di curva cambia del tutto l'approccio, anche per via
delle reazioni della vettura.
Personalmente parlando, a livello di divertimento adoro le curve
strettissime in salita, particolarmente se viscide.
Nel mio caso in queste curva strettissime, entravo di 2° a 6500 giri (v-tec
all'opera) per aprire progressivamente nella seconda metà della curva,
cambiando in 3° a "ruote dritte". In questo contesto, sfrutto l'azione
dell'autobloccante modulando il gas, facendo sì che la macchina anzi che
sottosterzare tenda a chiudere la traiettoria, con una sorta di sovrasterzo
molto "rasposo". Questa guida, che tutto si può definire ma non pulita, è
particolarmente divertente perchè ovviamente la macchina ha difficoltà
ad'avere motricità e ci si trova ad'andare a zig zag con un bel casino in
sottofondo. E tutto stò casino è energia che anzichè mandarti avanti si
disperde nel "zig zag" e nel pattinamento.
Nelle curve medie e medio veloci, invece preferisco la guida più pulita e
anche più efficace:
di solito entro in 3° appena sotto il cambio di fasatura, diciamo 5800 giri
circa. arrivo al regime di v-tec senza aprire tutto e ormai col motore in
tiro apro tutto per buttare 4° a curva finita. Se in asciutto in questi
frangenti la guida è pulita e regolare, sul bagnato l'autobloccante si fa
sentire come una leggera spinta verso l'interno della curva.
E'molto interessante, sul bagnato, l'affrontare la staccata e l'ingresso
della curva.
Mentre su asciutto ci si può permettere il pestone del freno con due marcie
sotto, sul viscido questo significherebbe blocco delle ruote e perdita di
direzionalità, insomma, potenzialmente un dritto. E'qui che avere
sensibilità può fare la differenza.
Essendo la mia macchina con un asseto stradale quindi colpita da un, seppur
contenuto, beccheggio in frenata, sui fondi scivolosi preferisco procedere
così:
Arrivo alla curva a pala, decellero leggermente e sfioro il freno. In questo
modo l'asseto della macchina si prepara all'ingresso in curva, dove tutto il
peso va avanti. Dopo pochi istanti passo alla frenata vera e propria, decisa
ma progressiva, e scalo marcia. La frizione qui ha un ruolo di
accompagnamento al freno: scalando marcia non rilascio del tutto ma la tengo
leggermente premuta, diciamo a 1/3. In questo modo l'effetto del freno
motore è delicato ed'evita un scompensamento dell'asseto. Rilascio la
frizione del tutto quando sono in appoggio, simultaneamente all'apertura del
gas.
Nelle condizioni estreme, con la pioggia si può verificare come il
trasferimento di carico non sia una teoria ma una verità. TUtti sappiamo che
sollevando il gas parte il culo, ma non tutti gestiscono la manovra allo
stesso modo. Per quanto mi riguarda, l'unico modo in cui riesco a
riallineare è a gas aperto, e sul bagnato l'adrenalina impazza: trovarsi
intraversati e aggiustare con l'anteriore che ti tira verso l'interno fa il
suo effetto. Ma scenografia a parte, se avete l'accortezza di guidare voi il
volante e non viceversa (lo sterzo dell'Integra è duretto, con
l'autobloccante in azione sembra che voglia proprio comandare lui!) tutto
rimane sotto controllo.
Sempre che vi troviate entro i vostri limiti e a velocità umane. Aggiustare
un traverso a 130 km/h in una curva a 90° non è facile, e probabilmente la
vostra correzzione causerà un uscita di curva all'esterno. Tempo fa girava
sul web un filmato di un folle con l'Integra che a Monza si era fatto la
lesmo 2 staccando a due metri, e per non centrare il muretto a dx era finito
con la ghiaia fino ai mozzi!... ;-D
La condizione di curva che meno preferisco è quella "autostradale".
Trovarsi a fare un curvone con lo sterzo girato alle 12.30 a 180 km/h non è
proprio rilassante, e quello che mi chiedo sempre è chi riesce a controllare
il culo che parte in quelle condizioni quando a 2/3 di coda trovi uno a 110
in corsi di sorpasso e togli il piede dal gas..
Insomma, le curve sono un pò il succo della vita (vedi anche quelle delle
donne) ma vanno sapute gestire (proprio come quelle delle donne..!), ognuno
ci mette del suo ma ci sono delle regole comuni. Il bagnato ti risalta come
la fisica cambi le carte in tavola, andando decisamente più piano.
Qual'è la vostra opinione a riguardo?
Come affrontate una "tutta curve" col bagnato? ;)
E'meglio guidare sotto i 4000 o sopra gli 8000 in queste situazioni?
Ognuno dica la sua! :-D
Ciaoo!!!
Dopo il post malinconico-polemico di ieri, propongo un post alla ida vecchia
maniera..!
Ieri sera ho fatto Villasimius-Cagliari andata e ritorno, e ho potuto
divertirmi un pò grazie anche alle condizioni meteo non proprio estive (eh
si, anche qua in Sardegna a volte fa brutto!).
L'oggetto del post è la riflessione sulla tecnica di guida migliore da
adottare sui fondi viscidi, e come voi affrontate il tutto.
Mi piacerebbe anche sapere da chi guida lavatrici.. ehmm scusate, volevo
dire moderne autovetture dotate di esp e cazzi vari, come l'elettronica
interagisce con il meteo e la velocità.
Nel mio caso l'unico intervento non meccanico nella guida è l'abs, che però
interviene solo in casi limite, quindi se avete fatto bene è come se non ci
fosse ( a meno che non sia un ABS megalomane, di quelli che entrano anche in
scalata! :-P). Tutto il resto è affidato alla guida.
Dicono che le auto moderne per essere efficaci e guidabili, debbano dare il
meglio di loro sempre e subito, per quello la guida "TDI" è particolarmente
in "auge". IO per ora proseguo con una macchina che anche da qualcuno su ida
è stata
definita "inutile" sul misto stretto, poichè fino a 6000 giri cammina meno
del TDI, dopo invece "grida". In poche parole, per gustarla, devi assuefarti
all'adrenalina, ascoltare le note musicali sparate a più di 105 db dentro
l'abitacolo, e fare tanti chilometri col motore che sembra che esploda
all'improvviso. Insomma, poco tempo per chiacchierare! ;P
Tornando al tema, ieri mi sono fatto due curvette in allegria, e ho notato
che a seconda del tipo di curva cambia del tutto l'approccio, anche per via
delle reazioni della vettura.
Personalmente parlando, a livello di divertimento adoro le curve
strettissime in salita, particolarmente se viscide.
Nel mio caso in queste curva strettissime, entravo di 2° a 6500 giri (v-tec
all'opera) per aprire progressivamente nella seconda metà della curva,
cambiando in 3° a "ruote dritte". In questo contesto, sfrutto l'azione
dell'autobloccante modulando il gas, facendo sì che la macchina anzi che
sottosterzare tenda a chiudere la traiettoria, con una sorta di sovrasterzo
molto "rasposo". Questa guida, che tutto si può definire ma non pulita, è
particolarmente divertente perchè ovviamente la macchina ha difficoltà
ad'avere motricità e ci si trova ad'andare a zig zag con un bel casino in
sottofondo. E tutto stò casino è energia che anzichè mandarti avanti si
disperde nel "zig zag" e nel pattinamento.
Nelle curve medie e medio veloci, invece preferisco la guida più pulita e
anche più efficace:
di solito entro in 3° appena sotto il cambio di fasatura, diciamo 5800 giri
circa. arrivo al regime di v-tec senza aprire tutto e ormai col motore in
tiro apro tutto per buttare 4° a curva finita. Se in asciutto in questi
frangenti la guida è pulita e regolare, sul bagnato l'autobloccante si fa
sentire come una leggera spinta verso l'interno della curva.
E'molto interessante, sul bagnato, l'affrontare la staccata e l'ingresso
della curva.
Mentre su asciutto ci si può permettere il pestone del freno con due marcie
sotto, sul viscido questo significherebbe blocco delle ruote e perdita di
direzionalità, insomma, potenzialmente un dritto. E'qui che avere
sensibilità può fare la differenza.
Essendo la mia macchina con un asseto stradale quindi colpita da un, seppur
contenuto, beccheggio in frenata, sui fondi scivolosi preferisco procedere
così:
Arrivo alla curva a pala, decellero leggermente e sfioro il freno. In questo
modo l'asseto della macchina si prepara all'ingresso in curva, dove tutto il
peso va avanti. Dopo pochi istanti passo alla frenata vera e propria, decisa
ma progressiva, e scalo marcia. La frizione qui ha un ruolo di
accompagnamento al freno: scalando marcia non rilascio del tutto ma la tengo
leggermente premuta, diciamo a 1/3. In questo modo l'effetto del freno
motore è delicato ed'evita un scompensamento dell'asseto. Rilascio la
frizione del tutto quando sono in appoggio, simultaneamente all'apertura del
gas.
Nelle condizioni estreme, con la pioggia si può verificare come il
trasferimento di carico non sia una teoria ma una verità. TUtti sappiamo che
sollevando il gas parte il culo, ma non tutti gestiscono la manovra allo
stesso modo. Per quanto mi riguarda, l'unico modo in cui riesco a
riallineare è a gas aperto, e sul bagnato l'adrenalina impazza: trovarsi
intraversati e aggiustare con l'anteriore che ti tira verso l'interno fa il
suo effetto. Ma scenografia a parte, se avete l'accortezza di guidare voi il
volante e non viceversa (lo sterzo dell'Integra è duretto, con
l'autobloccante in azione sembra che voglia proprio comandare lui!) tutto
rimane sotto controllo.
Sempre che vi troviate entro i vostri limiti e a velocità umane. Aggiustare
un traverso a 130 km/h in una curva a 90° non è facile, e probabilmente la
vostra correzzione causerà un uscita di curva all'esterno. Tempo fa girava
sul web un filmato di un folle con l'Integra che a Monza si era fatto la
lesmo 2 staccando a due metri, e per non centrare il muretto a dx era finito
con la ghiaia fino ai mozzi!... ;-D
La condizione di curva che meno preferisco è quella "autostradale".
Trovarsi a fare un curvone con lo sterzo girato alle 12.30 a 180 km/h non è
proprio rilassante, e quello che mi chiedo sempre è chi riesce a controllare
il culo che parte in quelle condizioni quando a 2/3 di coda trovi uno a 110
in corsi di sorpasso e togli il piede dal gas..
Insomma, le curve sono un pò il succo della vita (vedi anche quelle delle
donne) ma vanno sapute gestire (proprio come quelle delle donne..!), ognuno
ci mette del suo ma ci sono delle regole comuni. Il bagnato ti risalta come
la fisica cambi le carte in tavola, andando decisamente più piano.
Qual'è la vostra opinione a riguardo?
Come affrontate una "tutta curve" col bagnato? ;)
E'meglio guidare sotto i 4000 o sopra gli 8000 in queste situazioni?
Ognuno dica la sua! :-D
Ciaoo!!!
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Ciao! :-)
Barny577
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