8tto
2007-02-16 13:58:11 UTC
Non ho mai nascosto il mio odio per i servosterzi elettrici.
Non è però un odio di principio, quanto una valutazione credo oggettiva
di quelli che ho provato, tutti del gruppo Fiat più, di sfuggita, un
Renault.
Ho infatti provato a lungo il "dualdrive" su Punto II, Idea, Stilo.
Quello riuscito peggio è sicuramente quello della Stilo.
Cerco di spiegare perché, IMHO, un sistema del genere non potrà mai
funzionare bene.
Per prima cosa parliamo un attimo del servosterzo idraulico "tradizionale".
Sulla cremagliera è calettato un pistone a doppio effetto. Apposite
valvole in zona pignone rilevano la coppia trasmessa dal piantone e
comandano il flusso d'olio dalla pompa a un lato o l'altro del pistone,
in modo da aiutare la sterzatura manuale.
Il dualdrive Fiat prevede invece l'utilizzo di una scatola guida a
cremagliera non servoassistita. Dalla scatola guida parte un classico
albero a due snodi (serve a rendere collassabile il piantone). Appena
dietro al volante c'è un accrocchio dotato di rilevatore di coppia e
motorino elettrico che interviene ad aiutare la sterzata.
E' possibile selezionare due modalità di funzionamento, in modo che il
motorino sia azionato quando la coppia applicata al volante supera un
certo valore (modalità normale) o un valore più basso (modalità city).
Qual è il problema di questo sistema? E' che il rilevatore di coppia è
lontanissimo dalle ruote, essendoci di mezzo: giunti sferici, tiranti,
cremagliera, pignone, albero di rinvio coi suoi due giunti, piantone.
Questo rende poco sensibile il servomeccanismo e assai artificiale la
sua azione.
Tanto che, per ovviare all'effetto "sala giochi", il software di
gestione prevede vere proprie routine di force-feedback: il "ritorno"
che si sente è dato dal motorino stesso. Il risultato è sempre un
effetto sala-giochi, ma di quelle un po' più moderne.
Oltretutto, con l'inevitabile aumento dei giochi nei giunti dell'albero
di rinvio (che è sottoposto a una coppia mostruosa!), il sistema diventa
molto impreciso.
Quale potrebbe essere un sistema più intelligente?
Quello di montare sulla cremagliera due pignoni, uno collegato al
volante con interposto il sensore di coppia, e uno collegato al motorino
elettrico della servoassistenza.
In questo modo, in condizioni standard, il piantone trasmetterebbe una
coppia modestissima e la lettura del sensore non sarebbe influenzata da
giochi e reazioni elastiche, col risultato di avere una servoassistenza
molto precisa.
Altro vantaggio: si eviterebbe l'ingobrantissomo motorino appena sotto
il volante, che nelle auto che ho provato andava a cozzare dolorosamente
contro le ginocchia.
Non è però un odio di principio, quanto una valutazione credo oggettiva
di quelli che ho provato, tutti del gruppo Fiat più, di sfuggita, un
Renault.
Ho infatti provato a lungo il "dualdrive" su Punto II, Idea, Stilo.
Quello riuscito peggio è sicuramente quello della Stilo.
Cerco di spiegare perché, IMHO, un sistema del genere non potrà mai
funzionare bene.
Per prima cosa parliamo un attimo del servosterzo idraulico "tradizionale".
Sulla cremagliera è calettato un pistone a doppio effetto. Apposite
valvole in zona pignone rilevano la coppia trasmessa dal piantone e
comandano il flusso d'olio dalla pompa a un lato o l'altro del pistone,
in modo da aiutare la sterzatura manuale.
Il dualdrive Fiat prevede invece l'utilizzo di una scatola guida a
cremagliera non servoassistita. Dalla scatola guida parte un classico
albero a due snodi (serve a rendere collassabile il piantone). Appena
dietro al volante c'è un accrocchio dotato di rilevatore di coppia e
motorino elettrico che interviene ad aiutare la sterzata.
E' possibile selezionare due modalità di funzionamento, in modo che il
motorino sia azionato quando la coppia applicata al volante supera un
certo valore (modalità normale) o un valore più basso (modalità city).
Qual è il problema di questo sistema? E' che il rilevatore di coppia è
lontanissimo dalle ruote, essendoci di mezzo: giunti sferici, tiranti,
cremagliera, pignone, albero di rinvio coi suoi due giunti, piantone.
Questo rende poco sensibile il servomeccanismo e assai artificiale la
sua azione.
Tanto che, per ovviare all'effetto "sala giochi", il software di
gestione prevede vere proprie routine di force-feedback: il "ritorno"
che si sente è dato dal motorino stesso. Il risultato è sempre un
effetto sala-giochi, ma di quelle un po' più moderne.
Oltretutto, con l'inevitabile aumento dei giochi nei giunti dell'albero
di rinvio (che è sottoposto a una coppia mostruosa!), il sistema diventa
molto impreciso.
Quale potrebbe essere un sistema più intelligente?
Quello di montare sulla cremagliera due pignoni, uno collegato al
volante con interposto il sensore di coppia, e uno collegato al motorino
elettrico della servoassistenza.
In questo modo, in condizioni standard, il piantone trasmetterebbe una
coppia modestissima e la lettura del sensore non sarebbe influenzata da
giochi e reazioni elastiche, col risultato di avere una servoassistenza
molto precisa.
Altro vantaggio: si eviterebbe l'ingobrantissomo motorino appena sotto
il volante, che nelle auto che ho provato andava a cozzare dolorosamente
contro le ginocchia.
--
8tto (36,383,MI)
Fanculo *.* /Y
Mon general, a mort les imbeciles!
Programme ambitieux, Mon cher monsieur.
8tto (36,383,MI)
Fanculo *.* /Y
Mon general, a mort les imbeciles!
Programme ambitieux, Mon cher monsieur.