PeoFSZ1600
2006-11-19 13:21:51 UTC
Ciao a tutti,
prendendo spunto da quanto scritto dal buon 8tto sulla sostanziale
differenza tra auto elettronica e digitale, voglio raccontare la mia
esperienza di ieri con 4 auto, due sicuramente analogiche, una sul
transito verso il digitale ed una certamente digitale.
Era un po' di tempo che per impegni vari non facevo girare la Delta (auto
semi-digitle) e la FSZ. La Fulvia 3, ivece ha girato la settimana scorsa,
ma e' stata recentemente sottoposta ad un lungo e complesso restauro
meccanico e telaistico, per cui si rende necesssario farla girare
frrequentemente per ridurre i tempi di rodaggio.
L'auto digitale e' un Punto 60 NP del car sharing. Devo dire che il fatto
di essere a metano aggiunge un tocco di analogicita' in quanto l'iniezione
di metano e' rumorosa al minimo (sembra di avere un aste e bilancieri) e
nei transitori quando si passa da metano a benzina e viceversa, borbotta
come un auto scarburata.
Per il resto, tutto e' filtrato, il servosterzo elettrico rende il volante
inesistente, l'ABS interviene spesso a sproposito quando si frena su una
piccola disconnessioine, il BAS e' una brutta bestia, e se si prova a
tirare una staccata le probabilita' di arrivare lungo sono troppo elevate
perche' dopo una decelerazione immediata la frenata perde sensibilmente di
efficacia. Anche nella guida creativa (p.e. entrare in curva leggermente
pinzato) si riscontrano solo delusioni e scarsa responsivita' della
vettura.
Sgradevolissima la visinlita' laterale posteriore: se ci si deve immettere
su una strada dando la precedenza a destra non si vede semplicemente una
fava. LA posizione di quida no e' delle migliori, il volante e' troppo
lontano mentre i pedali sono troppo vicini: scendo sempre dall'auto
infastidito.
Pazienza, almeno l'autoradio integrata funziona.
Il rodaggio della Fulvia 3 e' una questione delicata, per i primi 6-700 km
il meccanico mi ha raccomandato di non superare i 3500 giri/min e di non
tenere piu' di 3000 giri/min continuativi. Questo significa avere
praticamente 1000 giri/min a disposizione perche' al di sotto dei 2000
giri il motore vibra in modo sensibile. Ne consegue che i deve tenere un
comportamento degno del marchio (cappello in testa) e procedere con calma
e tranquillita' calcolando con molta attenzoione gli eventuali sorpassi
perche' a 90 km/h si deve alzare il piede. Nel compenso, il motore gira
molto bene, silenzioso e progressivo, nonostante finora abbia non piu' di
180 km al suo attivo. I freni, completamente revisionati e con pompa freno
e servofreno nuovi, rispondono in maniera adeguata con spazi di arresto
contenuti per un'auto di 30 anni. Anche lo sterzo, completamente
revisionato risponde con fluidita'. La Fulvia ha tra tutte le auto guidate
ieri la miglior visibilita', fattore che offre molta serenita' per la
percezione quasi completa di quanto sta intorno. Peccato per la selleria
che necessiterebbe una completa revisione, ma finche' non trovo il velluto
originale...
La posizione di guida sarebbe abbastanza buona, ma e' vanificata dalla
qualita' dei sedili poco avvolgenti e con le imbottiture da rifare.
Lungo la strada da Revigliasco a Torino, incontro un ragazzo con una CRX
seconda serie che si e' impiantato in mezzo ad un tornate (freno a mano di
troppo). Mi fermo e lo aiuto a disincastrarsi tirandolo con la fida
Fulvia.
Terminato il giro con la Fulvia, prendo la FSZ. La macchina carrozzata da
Zagato e' assai differente dalla Fulvia 3 sia per distribuzione dei pesi
che per dimensioni ed altezze. Inoltre il motore 1600cc con 2 doppiocorpo
da 45 ed uno scarico gr.4 ha un'altra erogazione. Anche lui non ama girare
sotto i 2000 giri, ma non disdegna punte ben oltre i 6500. Contrariamente
alle mie intenzioni, ho dovuto entrare in citta' per trovare un
distributore VPower visto che il mio solito e' in fase di
ristrutturazione. Sia il colore, che l'aspetto aggressivo dell'auto sulle
sue Yokohama e lo scarico dalla sonorita' cosi' intensa [cit.] fanno
girare molte teste. Fatta benzina, faccio un piccolo giro in collina nella
zona di Villa Gualino e rientro a casa. Il comportamento dell'auto e'
diverso da quello della coupe' e lo sterzo con leve da corsa e' piu'
diretto offrendo un maggior senso di controllabilita'. La frenata e'
simile ma migliorata dalla presenza delle yokohama anche se con la
temperatura bassa e la strada umida non hanno dato il meglio. Il cambio ha
innesti piu' morbidi, anche in considerazione del fatto che su quello
della Fulvia 3 sono stati sostituiti alcuni sincronizzatori e necessitano
anche loro un adeguato rodaggo.
La posizione di guida, piu' infossata che sula coupe' e' assai
confortevole ed i sedili Recaro originali dell'epoca non hanno pero in
confort e in capacita' di trattenere il guidatore.
Per guidare come si deve l'auto occorre una certa sensibilita' all'uso del
gas in quanto aprendo troppo velocemente il gas causa solo un eccesso di
miscela nei cilindri. Pero' e' un'auto assai soddisfacente e decisamente
analogica nei suoi comportamenti.
Ecco ora la macchina semidigitale. In effetti ha iniezione ed accensione
elettronica integrate (sebbene ci sia ancora lo spinterogeno) e l'orologio
digitale lampeggia su 0.00 per indicare che la batteria e' stata
attaccata di recente. L'avviamento e' una delle cose piu' semplici: basta
girare la chiavetta e fa tutto da sola. Con le Fulvia, soprattutto la FSZ,
occorre dosare con certosina cautela la quantita' di arricchimento della
miscela per evitare di bagnare le candele. La strumentazione della Delta
e' fortunatamente analogica, permettendo di individuare quando e' il
momento in cui si puo' chiedere qualcosa di piu'. Le gomme Michelin
richiedono anche loro di essere scaldate come la trasmissione per
garantire uniformita' di comportamento. L'essere arrivato men che
conservativo sul tornatino vicino alla Villa della Regina su strada Santa
Margherita e' viene punito con una leggera perdita di aderenza prima
sull'avantreno e poi sul retrotreno. Tutto assai controllabile, ma un
inequivocabile segnale di aver chiesto troppo e tropop presto. Verso
L'Eremo dei Camaldolesi, l'auto e' in temperatura ed inizio a chiedere
qualcosa di piu'. In effetti, il suo comportamento e' entusiasmante, per
certi versi sensuale, al pilota vengono forniti precisi segnali e la
presenza dell'idroguida non attenua la sensibilita' sul contatto gomma
asfalto. E' qualsi feroce nelle sue accelerazioni, permettendo di
raggiungere in collina veloocita' che sarebbero piu' adeguate ad
un'eutostrada. La frenata e' secca e precisa, ma si esplica solo con le
pastiglie calde. Discutibile il leveraggio del cambio che vanifica di
molto l'ottima velocita' degli innesti.
Il suo campo di battaglia e' il misto da 90-120 km/h dove la potenza e la
trazione integrale offrono il massimo del piacere di guida con l'auto che
incollata alla strada sembra fiondarsi velocemente dalla curva nel
rettilineo.
Richiede molto in attenzioni e manutenzioni, pero' fa innamorare il
proprietario per ogni singolo km guidato.
Nonostante che la vecchia cassetta di ElST intoni a ritmo di musica house
"Andate piano, non cambiate mai" le marce si susseguono negli allunghi con
una rapidita' straordinaria. Sembrerebbe quasi un videogioco per la
rapidita' degli eventi, ma tutte le senzazioni di guida, su quale ruote si
trova in appoggio, di come l'auuto si e' inserita in curva e come da essa
sta agevolemtte uscendo in drifiting la rrendono un'auto assolutamente
appagante. Ben piu' analogica di quanto il check panel che mi segnale
un'anomalia ai retronebbia vorrebbe far credere.
Si vorrebbe qualcosa di piu' dagli interni: sedili piu' avvolgenti e le
cinture a 4 punti.
Il ritorno alla realta' e' sempre un po' crudo. La Punto NP trotterella
paciosa in citta', sicuramente piu' adatta dei tre purosangue. Pero'
l'automobile IMHO e' tutta un'altra cosa.
Ciao
PeoFSZ1600
prendendo spunto da quanto scritto dal buon 8tto sulla sostanziale
differenza tra auto elettronica e digitale, voglio raccontare la mia
esperienza di ieri con 4 auto, due sicuramente analogiche, una sul
transito verso il digitale ed una certamente digitale.
Era un po' di tempo che per impegni vari non facevo girare la Delta (auto
semi-digitle) e la FSZ. La Fulvia 3, ivece ha girato la settimana scorsa,
ma e' stata recentemente sottoposta ad un lungo e complesso restauro
meccanico e telaistico, per cui si rende necesssario farla girare
frrequentemente per ridurre i tempi di rodaggio.
L'auto digitale e' un Punto 60 NP del car sharing. Devo dire che il fatto
di essere a metano aggiunge un tocco di analogicita' in quanto l'iniezione
di metano e' rumorosa al minimo (sembra di avere un aste e bilancieri) e
nei transitori quando si passa da metano a benzina e viceversa, borbotta
come un auto scarburata.
Per il resto, tutto e' filtrato, il servosterzo elettrico rende il volante
inesistente, l'ABS interviene spesso a sproposito quando si frena su una
piccola disconnessioine, il BAS e' una brutta bestia, e se si prova a
tirare una staccata le probabilita' di arrivare lungo sono troppo elevate
perche' dopo una decelerazione immediata la frenata perde sensibilmente di
efficacia. Anche nella guida creativa (p.e. entrare in curva leggermente
pinzato) si riscontrano solo delusioni e scarsa responsivita' della
vettura.
Sgradevolissima la visinlita' laterale posteriore: se ci si deve immettere
su una strada dando la precedenza a destra non si vede semplicemente una
fava. LA posizione di quida no e' delle migliori, il volante e' troppo
lontano mentre i pedali sono troppo vicini: scendo sempre dall'auto
infastidito.
Pazienza, almeno l'autoradio integrata funziona.
Il rodaggio della Fulvia 3 e' una questione delicata, per i primi 6-700 km
il meccanico mi ha raccomandato di non superare i 3500 giri/min e di non
tenere piu' di 3000 giri/min continuativi. Questo significa avere
praticamente 1000 giri/min a disposizione perche' al di sotto dei 2000
giri il motore vibra in modo sensibile. Ne consegue che i deve tenere un
comportamento degno del marchio (cappello in testa) e procedere con calma
e tranquillita' calcolando con molta attenzoione gli eventuali sorpassi
perche' a 90 km/h si deve alzare il piede. Nel compenso, il motore gira
molto bene, silenzioso e progressivo, nonostante finora abbia non piu' di
180 km al suo attivo. I freni, completamente revisionati e con pompa freno
e servofreno nuovi, rispondono in maniera adeguata con spazi di arresto
contenuti per un'auto di 30 anni. Anche lo sterzo, completamente
revisionato risponde con fluidita'. La Fulvia ha tra tutte le auto guidate
ieri la miglior visibilita', fattore che offre molta serenita' per la
percezione quasi completa di quanto sta intorno. Peccato per la selleria
che necessiterebbe una completa revisione, ma finche' non trovo il velluto
originale...
La posizione di guida sarebbe abbastanza buona, ma e' vanificata dalla
qualita' dei sedili poco avvolgenti e con le imbottiture da rifare.
Lungo la strada da Revigliasco a Torino, incontro un ragazzo con una CRX
seconda serie che si e' impiantato in mezzo ad un tornate (freno a mano di
troppo). Mi fermo e lo aiuto a disincastrarsi tirandolo con la fida
Fulvia.
Terminato il giro con la Fulvia, prendo la FSZ. La macchina carrozzata da
Zagato e' assai differente dalla Fulvia 3 sia per distribuzione dei pesi
che per dimensioni ed altezze. Inoltre il motore 1600cc con 2 doppiocorpo
da 45 ed uno scarico gr.4 ha un'altra erogazione. Anche lui non ama girare
sotto i 2000 giri, ma non disdegna punte ben oltre i 6500. Contrariamente
alle mie intenzioni, ho dovuto entrare in citta' per trovare un
distributore VPower visto che il mio solito e' in fase di
ristrutturazione. Sia il colore, che l'aspetto aggressivo dell'auto sulle
sue Yokohama e lo scarico dalla sonorita' cosi' intensa [cit.] fanno
girare molte teste. Fatta benzina, faccio un piccolo giro in collina nella
zona di Villa Gualino e rientro a casa. Il comportamento dell'auto e'
diverso da quello della coupe' e lo sterzo con leve da corsa e' piu'
diretto offrendo un maggior senso di controllabilita'. La frenata e'
simile ma migliorata dalla presenza delle yokohama anche se con la
temperatura bassa e la strada umida non hanno dato il meglio. Il cambio ha
innesti piu' morbidi, anche in considerazione del fatto che su quello
della Fulvia 3 sono stati sostituiti alcuni sincronizzatori e necessitano
anche loro un adeguato rodaggo.
La posizione di guida, piu' infossata che sula coupe' e' assai
confortevole ed i sedili Recaro originali dell'epoca non hanno pero in
confort e in capacita' di trattenere il guidatore.
Per guidare come si deve l'auto occorre una certa sensibilita' all'uso del
gas in quanto aprendo troppo velocemente il gas causa solo un eccesso di
miscela nei cilindri. Pero' e' un'auto assai soddisfacente e decisamente
analogica nei suoi comportamenti.
Ecco ora la macchina semidigitale. In effetti ha iniezione ed accensione
elettronica integrate (sebbene ci sia ancora lo spinterogeno) e l'orologio
digitale lampeggia su 0.00 per indicare che la batteria e' stata
attaccata di recente. L'avviamento e' una delle cose piu' semplici: basta
girare la chiavetta e fa tutto da sola. Con le Fulvia, soprattutto la FSZ,
occorre dosare con certosina cautela la quantita' di arricchimento della
miscela per evitare di bagnare le candele. La strumentazione della Delta
e' fortunatamente analogica, permettendo di individuare quando e' il
momento in cui si puo' chiedere qualcosa di piu'. Le gomme Michelin
richiedono anche loro di essere scaldate come la trasmissione per
garantire uniformita' di comportamento. L'essere arrivato men che
conservativo sul tornatino vicino alla Villa della Regina su strada Santa
Margherita e' viene punito con una leggera perdita di aderenza prima
sull'avantreno e poi sul retrotreno. Tutto assai controllabile, ma un
inequivocabile segnale di aver chiesto troppo e tropop presto. Verso
L'Eremo dei Camaldolesi, l'auto e' in temperatura ed inizio a chiedere
qualcosa di piu'. In effetti, il suo comportamento e' entusiasmante, per
certi versi sensuale, al pilota vengono forniti precisi segnali e la
presenza dell'idroguida non attenua la sensibilita' sul contatto gomma
asfalto. E' qualsi feroce nelle sue accelerazioni, permettendo di
raggiungere in collina veloocita' che sarebbero piu' adeguate ad
un'eutostrada. La frenata e' secca e precisa, ma si esplica solo con le
pastiglie calde. Discutibile il leveraggio del cambio che vanifica di
molto l'ottima velocita' degli innesti.
Il suo campo di battaglia e' il misto da 90-120 km/h dove la potenza e la
trazione integrale offrono il massimo del piacere di guida con l'auto che
incollata alla strada sembra fiondarsi velocemente dalla curva nel
rettilineo.
Richiede molto in attenzioni e manutenzioni, pero' fa innamorare il
proprietario per ogni singolo km guidato.
Nonostante che la vecchia cassetta di ElST intoni a ritmo di musica house
"Andate piano, non cambiate mai" le marce si susseguono negli allunghi con
una rapidita' straordinaria. Sembrerebbe quasi un videogioco per la
rapidita' degli eventi, ma tutte le senzazioni di guida, su quale ruote si
trova in appoggio, di come l'auuto si e' inserita in curva e come da essa
sta agevolemtte uscendo in drifiting la rrendono un'auto assolutamente
appagante. Ben piu' analogica di quanto il check panel che mi segnale
un'anomalia ai retronebbia vorrebbe far credere.
Si vorrebbe qualcosa di piu' dagli interni: sedili piu' avvolgenti e le
cinture a 4 punti.
Il ritorno alla realta' e' sempre un po' crudo. La Punto NP trotterella
paciosa in citta', sicuramente piu' adatta dei tre purosangue. Pero'
l'automobile IMHO e' tutta un'altra cosa.
Ciao
PeoFSZ1600
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it